Statua del Papa a Cannitello, bufera sugli atti. CODACONS: «Comune opaco»

Il Codacons accusa l’Amministrazione di Villa San Giovanni: «Nessuna risposta alle richieste di accesso. I cittadini hanno diritto di sapere»
STATUA DEL PAPA GIOVANNI PAOLO II A CANNITELLO - VILLA SAN GIOVANNI

Ancora al suo posto, ma già al centro di una polemica rovente. La statua di Papa Giovanni Paolo II posizionata sulla rotatoria di Cannitello, a Villa San Giovanni, diventa il simbolo di un nuovo scontro tra cittadini, associazioni e Amministrazione comunale. A far esplodere la questione è il CODACONS, che accusa il Comune di «mancata trasparenza amministrativa» in merito agli atti che riguarderebbero una possibile rimozione del manufatto.

L’associazione, in rappresentanza di numerosi cittadini contrari all’ipotetica rimozione, denuncia la totale assenza di risposte alle richieste formali di accesso agli atti. «Nonostante le proteste e le istanze presentate – si legge in una nota – l’Amministrazione ha ignorato ogni obbligo di rendere pubblici i documenti relativi alla vicenda». Una situazione definita «grave e sintomatica di un metodo opaco», che, secondo il Codacons, mina il diritto all’informazione garantito per legge.

Il Comune avrebbe motivato l’intenzione di rimuovere la statua con presunte esigenze di sicurezza stradale, ma secondo il Codacons mancano del tutto gli elementi tecnici a supporto. «Ogni provvedimento – spiegano – deve poggiare su un’istruttoria documentata, che includa dati su traffico, incidentalità, visibilità e impatto sulla comunità. Al momento, non esiste nulla di tutto ciò consultabile dai cittadini».

A destare ulteriore preoccupazione è il silenzio degli organi di controllo. «Ci sorprende che nessuno intervenga – continua l’associazione – mentre si continua a calpestare il principio di trasparenza. Anche la stampa sembra coprire più che raccontare».

Il Codacons ha già inoltrato una nuova istanza al Responsabile della Trasparenza del Comune e preannuncia battaglia. «Siamo pronti a portare la questione fino alle sedi europee se necessario. I cittadini non possono accettare decisioni prese nell’ombra».

Nel frattempo, la statua resta lì, a guardia della rotonda e al centro di un dibattito che si fa ogni giorno più acceso.

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