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Nuova specie di farfalla scoperta in Calabria: un tesoro della biodiversità dedicata a Regeni

Diplodoma giulioregenii, un nuovo lepidottero individuato in Calabria, rappresenta un’importante scoperta scientifica dedicata alla memoria di Giulio Regeni

In Calabria, nei boschi della provincia di Cosenza, un team di ricercatori del Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria) ha identificato una nuova specie di farfalla, mai descritta prima dalla scienza. La nuova specie, appartenente alla famiglia degli Psychidae, è stata denominata Diplodoma giulioregenii in onore di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano assassinato in Egitto nel 2016.

Lo studio, realizzato nell’ambito del progetto National Biodiversity Future Centre del PNRR, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Zootaxa e rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione della biodiversità forestale italiana.

Un’identificazione scientifica rigorosa

La biologia di Diplodoma giulioregenii è ancora in fase di studio, ma si ipotizza che le larve si nutrano di muschi, licheni e foglie in decomposizione. La certezza che si trattasse di una nuova specie è stata ottenuta grazie a un’analisi approfondita che ha combinato dati morfologici e genetici. Differenze strutturali negli organi genitali e variazioni del DNA mitocondriale hanno permesso di distinguerla dalle altre specie dello stesso genere.

Scoperte precedenti e importanza della biodiversità

La scoperta di nuove specie di farfalle non è un evento raro, ma ogni ritrovamento contribuisce a comprendere meglio la ricchezza della biodiversità globale. Nel passato, altre scoperte significative hanno segnato il campo dell’entomologia. Ad esempio, nel 2019 fu individuata Thymelicus lineola in nuove aree dell’Italia centrale, un piccolo lepidottero che si pensava avesse una distribuzione più limitata. Allo stesso modo, la scoperta di Erebia christi sulle Alpi nel XX secolo permise di evidenziare l’importanza degli ecosistemi montani nella conservazione delle specie endemiche.

Questi ritrovamenti sottolineano il ruolo cruciale della ricerca scientifica nella tutela dell’ambiente e nella gestione sostenibile delle foreste. “L’identificazione di nuove specie non solo arricchisce il nostro sapere, ma contribuisce alla protezione della biodiversità e alla conservazione degli habitat naturali” afferma Stefano Scalercio, coordinatore del progetto e ricercatore del Crea Foreste e Legno.

Un omaggio simbolico a Giulio Regeni

Dedicare questa scoperta a Giulio Regeni è un gesto significativo. Regeni, giovane studioso italiano, fu vittima di un omicidio che ha lasciato un segno profondo nella comunità accademica internazionale. “Associare il suo nome a una nuova specie è un modo per ricordare il valore della ricerca, della conoscenza e della giustizia” commenta la ricercatrice Sara La Cava, membro del team del Crea.

L’esplorazione scientifica dei boschi calabresi ha portato a una scoperta che non solo arricchisce il panorama della biodiversità italiana, ma rappresenta anche un tributo alla memoria di un giovane ricercatore scomparso prematuramente. Proseguire con gli studi e il monitoraggio ambientale sarà essenziale per garantire la conservazione di questo straordinario patrimonio naturale.