Durante un’audizione in Commissione Ponte del Consiglio Comunale di Messina lo scorso 11 marzo, i tecnici della Stretto di Messina S.p.A. hanno illustrato il piano per l’approvvigionamento idrico dei cantieri del Ponte sullo Stretto. Secondo quanto spiegato dagli ingegneri Gioacchino Lucangeli e Daniele Scammacca, l’acqua necessaria sarà prelevata da tre campi pozzi lungo la dorsale ionica, in prossimità di Savoca, con un totale di 160 litri al secondo estratti. Di questi, 67 litri al secondo saranno destinati ai cantieri e 93 litri al secondo alla rete idrica cittadina, attraverso la condotta Fiumefreddo.
Tuttavia, il progetto ha sollevato preoccupazioni e critiche. Alcuni consiglieri comunali e cittadini temono che il prelievo dai pozzi di Savoca possa incidere sulle risorse idriche della città, con il rischio di sottrarre acqua ai messinesi. L’accusa è quella di un “gioco delle tre carte” per giustificare l’utilizzo di risorse destinate alla collettività.
Di contro, la Stretto di Messina S.p.A. ha ribadito che l’intervento sarà un beneficio per la città, lasciando in eredità nuove infrastrutture idriche a servizio del territorio. Il dibattito resta aperto, mentre il progetto del Ponte continua a dividere l’opinione pubblica.