Nel mese di febbraio 2025, la Rete Sismica Nazionale ha registrato un totale di 1.504 eventi sismici in Italia e nelle aree limitrofe, segnando un significativo aumento rispetto ai 38 terremoti giornalieri di gennaio, con una media che è salita a oltre 53 scosse al giorno. L’incremento è attribuibile principalmente all’intensa attività sismica nell’area dei Campi Flegrei, dove si sono verificati numerosi sciami, con due scosse di magnitudo 3.9 il 16 febbraio, avvertite chiaramente nei comuni flegrei e a Napoli.
L’attività sismica: numeri in crescita
Dei 1.504 terremoti registrati a febbraio, 220 hanno avuto una magnitudo pari o superiore a 2.0, mentre 44 hanno superato magnitudo 3.0, entrambi valori in aumento rispetto ai mesi precedenti. Lo sciame sismico più intenso è iniziato il 15 febbraio nei Campi Flegrei, con circa 400 eventi superiori a magnitudo 1.0.
Scosse di magnitudo superiore a 4.0
Nel mese di febbraio sono stati registrati quattro terremoti di magnitudo superiore a 4.0, tutti al di fuori del territorio italiano:
- 7 febbraio: scossa di Mw 4.7 (ML 4.8) nel Mar Tirreno Meridionale, tra le Isole di Alicudi e Filicudi, avvertita anche in Sicilia e Calabria.
- 11 febbraio: terremoto di Mw 4.5 in Croazia.
- 25 febbraio: scossa di ML 4.1 ancora in Croazia.
- 26 febbraio: sisma di ML 4.3 nel Mar Tirreno Meridionale.
Il terremoto del 7 febbraio è stato il più forte del mese e, con una profondità di 17 km, è stato percepito distintamente nelle Isole Eolie, sulla costa settentrionale della Sicilia, in Sicilia orientale e in Calabria meridionale.
L’attività sismica ai Campi Flegrei sotto osservazione
L’area dei Campi Flegrei continua a essere oggetto di particolare attenzione da parte degli esperti, a causa della crisi bradisismica in corso. L’Osservatorio Vesuviano dell’INGV ha localizzato centinaia di scosse tra il 15 e il 16 febbraio, alcune delle quali hanno superato magnitudo 3.9, facendo tremare la terra nei comuni dell’area flegrea e nella città di Napoli.
L’aumento della sismicità in questo inizio 2025 conferma l’importanza di un monitoraggio costante del territorio e della prevenzione sismica, soprattutto nelle zone più vulnerabili del Paese.