Un disegno enigmatico e potente ha acceso il dibattito a Palmi, in provincia di Reggio Calabria raffigurante un bambino crocifisso. L’immagine è apparsa sulla croce centrale delle celebri Tre Croci del Monte Sant’Elia, uno dei simboli paesaggistici e spirituali più amati della Calabria. Il gesto – ancora anonimo – ha immediatamente attirato l’attenzione di escursionisti, cittadini e utenti dei social, generando un acceso confronto tra chi ne coglie la potenza simbolica e chi lo considera un atto da rimuovere al più presto.
Secondo alcuni, si tratterebbe di una forma d’arte concettuale, una denuncia visiva contro le atrocità inflitte ai bambini nei conflitti armati del mondo. Un grido silenzioso contro l’infanzia negata, la sofferenza ignorata e le vittime dimenticate delle guerre in corso. Il disegno, privo di firma, potrebbe quindi voler scuotere le coscienze attraverso un’immagine estrema ma toccante, scelta non a caso su un simbolo cristiano di sacrificio e martirio.
Altri cittadini, però, si sono detti turbati e offesi dalla rappresentazione, giudicandola irrispettosa e fuori luogo. C’è chi chiede l’intervento immediato dell’amministrazione comunale per rimuovere il disegno e ripristinare la sacralità del luogo, storicamente legato a riti religiosi e momenti di raccoglimento collettivo.
Il Comune di Palmi, per il momento, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali. Non è chiaro se il disegno sarà considerato un atto vandalico o un’opera su cui avviare una riflessione più ampia. Intanto, sul web si moltiplicano le reazioni, tra chi posta foto dell’opera invitando alla comprensione del messaggio e chi ne chiede la cancellazione immediata per “rispetto dei simboli religiosi e del sentimento comune”.
In attesa di capire se dietro quel disegno ci sia un artista, un attivista o semplicemente un provocatore, resta il fatto che quell’immagine ha già raggiunto il suo obiettivo: far parlare, dividere e interrogare sulle sofferenze del nostro tempo.