Scoppia la polemica in Calabria dopo che l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Cosenza ha multato diversi medici di base, accusandoli di aver prescritto un numero eccessivo di farmaci, tra cui gastroprotettori e antinfiammatori. Tra i sanzionati figura Angelo Broccolo, noto per il suo impegno politico nella sinistra locale, multato per oltre 7mila euro in prescrizioni di inibitori della pompa protonica.
L’ASP ha comminato una sanzione di 10mila euro a ciascun medico coinvolto, scatenando la reazione del Sindacato Medici Italiani, che ha denunciato l’accaduto come un tentativo di colpevolizzare i medici di medicina generale, in un contesto già gravato dagli obblighi del piano di rientro sanitario.
“Stiamo operando in condizioni critiche, con risorse limitate e una crescente domanda di assistenza da parte dei pazienti – ha dichiarato un portavoce del sindacato –. Queste sanzioni rappresentano un attacco ingiustificato alla nostra professionalità”.
D’altra parte, l’ASP di Cosenza difende la propria decisione, sottolineando l’importanza di un uso appropriato delle risorse pubbliche e la necessità di evitare sprechi nel sistema sanitario.
Il caso ha acceso un dibattito tra chi difende l’operato dei medici e chi, invece, vede nella decisione dell’ASP un’azione necessaria per contenere i costi e migliorare l’efficienza del sistema sanitario regionale.