Al Teatro Primo di Villa San Giovanni, dove andrà in scena lo spettacolo “Mia madre non voleva cantare”. Prodotto da Multietra Spettacoli e Intrattenimento, lo spettacolo vede come protagonista Giuseppe Arnone, autore e interprete del testo, con la regia di Claudio Zarlocchi.
Lo spettacolo è previsto per sabato 15 marzo alle ore 21:00 e domenica 16 marzo alle ore 18:15.
La trama
La storia si concentra su Giuseppe Chiodo, un adolescente della provincia di Palermo che, nel 1994, all’età di quasi 13 anni, affronta la perdita del nonno, figura di riferimento nella sua vita. Tra ricordi e racconti, Giuseppe rivive le emozioni, le amicizie e le esperienze tipiche di quell’età, trasformando la sua quotidianità in una sorta di gioco in cui “tutto è gara, tutto ha un punteggio”.
Tuttavia, dietro questa leggerezza si cela una vicenda oscura e tragica: la storia di Giuseppe Di Matteo, un ragazzo tenuto prigioniero per 779 giorni e poi ucciso dalla mafia, colpevole solo di avere un padre pentito. Il padre di Giuseppe Chiodo, Vincenzo, è stato uno dei carcerieri ed esecutore materiale di questo atroce delitto. Solo con il tempo, il giovane Chiodo realizza la verità e confida le sue scoperte al defunto nonno, simbolo di conforto e guida morale.
Un intreccio di emozioni
Attraverso una narrazione che alterna tenerezza e crudeltà, con un tocco di dialetto palermitano, “Mia madre non voleva cantare” offre momenti di riflessione e qualche risata, arricchendo ulteriormente l’emozione del testo.
Il percorso artistico di Giuseppe Arnone
Nato ad Agrigento nel 1980, Arnone ha una lunga esperienza teatrale che inizia nel 1998 in Sicilia. Laureato in Economia e Commercio, si è trasferito a Roma nel 2008 per dedicarsi completamente alla recitazione e alla scrittura teatrale. Ha ottenuto riconoscimenti con opere come “Il coraggio fa…90” e “Sono nato per volare”, portando in scena spettacoli apprezzati dalla critica e dal pubblico.
La regia di Claudio Zarlocchi
Attore e regista romano, Zarlocchi si è formato alla Scuola Internazionale di Teatro “Circo a Vapore” e ha lavorato sia nel teatro classico che nella drammaturgia contemporanea. Dal 2013 collabora con Arnone, curando la regia di diversi suoi spettacoli, tra cui proprio “Mia madre non voleva cantare”.
Un’opportunità imperdibile per immergersi in una storia intensa, capace di toccare il cuore e far riflettere su una delle pagine più drammatiche della storia italiana recente.