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Campi Flegrei: l’innalzamento del suolo preoccupa gli esperti

Un nuovo sciame sismico ha colpito l’area dei Campi Flegrei, con oltre 556 scosse registrate dal 15 febbraio 2025, mentre il sollevamento del suolo ha raggiunto livelli senza precedenti

L’area vulcanica dei Campi Flegrei, situata a ovest di Napoli, sta vivendo un periodo di intensa attività geofisica che desta crescente preoccupazione tra la popolazione e gli esperti.

Dalle 16:53 del 15 febbraio 2025, un nuovo sciame sismico ha interessato la zona, con 556 terremoti registrati fino alle 13:00 del 18 febbraio. La scossa più forte ha raggiunto una magnitudo di 3.9, rappresentando uno degli eventi sismici più significativi degli ultimi decenni nell’area.

Parallelamente all’attività sismica, si osserva un continuo sollevamento del suolo, fenomeno noto come bradisismo. Dal 2005, la caldera dei Campi Flegrei ha iniziato una nuova fase di sollevamento, tuttora in corso. Alla fine di gennaio 2025, l’innalzamento massimo registrato nel Rione Terra di Pozzuoli, punto di massima deformazione della caldera, ha raggiunto circa 138 cm, di cui circa 20 cm solo dall’inizio del 2024.

Questo sollevamento è accompagnato da un elevato flusso di anidride carbonica (CO₂) dal suolo nell’area della Solfatara, stimato in circa 5000 tonnellate al giorno, valori comparabili a quelli osservati in vulcani attivi con degassamento persistente.

I parametri geochimici indicano trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale, suggerendo una crescente instabilità del sistema vulcanico 🌋 🌎

Gli esperti sottolineano che l’attuale fase di bradisismo e l’aumento dell’attività sismica sono strettamente correlati. Finché il sollevamento del suolo continuerà, è probabile che si verifichino terremoti sempre più numerosi e di maggiore intensità.

Tuttavia, al momento non vi sono indicazioni di un’eruzione imminente, ma la situazione richiede un costante monitoraggio e l’adozione di misure preventive per garantire la sicurezza della popolazione residente nell’area flegrea.

Le autorità locali e la comunità scientifica mantengono alta l’attenzione, monitorando continuamente i parametri geofisici e geochimici per valutare l’evoluzione del fenomeno e predisporre eventuali piani di evacuazione o altre misure di protezione civile, qualora si rendessero necessarie.